Non riuscire più a fare a meno di qualcosa: il farmaco, la droga, il gioco, il cibo.
Spesso si comincia dopo una delusione: un amore che finisce, un’amicizia che si incrina.
L’oggetto, la sostanza, offre l’illusione di una consolazione.
Riprendere come se nulla fosse mai accaduto. Uno sconto sul dolore.
L’oggetto mette al riparo dal rischio dell’incontro con le persone, risparmia il rischio della delusione, dell’imprevedibilità dell’altro: la sostanza non chiede, non ha sentimenti, non porta rancori.
Ma ben presto ci si rende conto che la posta in gioco è alta: spesso, la compromissione della salute. Sempre, la distruzione delle relazioni.
La cura di parola consente di rimettere in circolo la linfa vitale del legame.
Una forza in grado di sostenere il soggetto, affinchè possa riprendere in mano la sua vita.