Senso di allerta, come di fronte alla minaccia continua di un pericolo imminente.
Batticuore. Rigidità muscolare.
Vivere “con la guardia alta”, sempre.
Alla base, la paura di non essere all’altezza delle aspettative.
Come essere costantemente al banco degli imputati, presso il tribunale dell’Altro: insegnanti, genitori, partner, colleghi…
E -in filigrana- il dubbio angosciato: ma cosa vuole l’Altro da me? Come mi giudica? Cosa fare per avere l’amore?
La cura, dunque, può costituire un’opportunità per scoprire qualcosa di sé e dei propri desideri più autentici.
Per liberare il soggetto impigliato nella rete del “sono come tu mi vuoi”.